Nell'ultimo mese gli incendi hanno
devastato l'Australia, ardendo un quantitativo di alberi
difficilmente immaginabile, superiore – a quanto pare – ai roghi
di Amazzonia e Siberia (2019) messi assieme. Sembra addirittura che
esista una pianta endogena, una sorta di fenice vegetale, che sia
altamente infiammabile, e allo stesso tempo contenga dei semi
ignifughi: in pratica, prospera attraverso gli incendi. Sarebbero
morti un miliardo di animali. L'aria di Canberra, città natale di
Kyrgios, in questo periodo è risultata la più inquinata del pianeta
terra. A dicembre 2019 Nick è stato votato dai suoi connazionali come secondo atleta più odiato del decennio: a superarlo il solo Oscar
Pistorius, che è riuscito nell'impresa ammazzando a fucilate
l'ex-fidanzata, scambiata (secondo lui) per un ladro. Le bravate di
Kyrgios, al suo confronto, niente hanno potuto. Nick viene da una
molta record di (circa) 150.000 dollari, ricevuta a Cincinnati, che
ha generato anche una sospensione di sei mesi, sospensione a sua
volta sospesa, in attesa che Kyrgios (eventualmente) si ricomporti
male durante le prossime venti settimane. La pena è stata elargita
perché Nick ha tirato una bottiglia contro lo scranno dell'arbitro
(“mi è sfuggita di mano”), ed è andato a spaccare due racchette
in un corridoio durante il toilet break (che non ha contemplato alcun
“toilet”) alla fine del secondo set, sull'1-1. Mentalmente non
sarebbe più rientrato in campo, e avrebbe perso facilmente quella
partita. Il suo avversario era Karen Kachanov. Lo stesso che ha
sfidato al terzo turno degli Australian Open 2020.
Kyrgios, esausto, mai così felice di aver vinto una partita di tennis. |