Immagino che quasi tutti conosciate la
storia di Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker: il primo, saggio e abile
jedi, è stato maestro del secondo, indisciplinato talento della
Forza – un talento che sbocciando avrebbe ucciso più o meno tutti
quanti, ma questi sono dettagli. Ecco, ormai le partite tra Murray e
Kyrgios, complici i fatali tabelloni, ricordano molto la relazione
tra il sopraccitato Jedi e il suo Padawan. Quando Nick per la prima
volta si è palesato giganteggiando di fronte al mondo, quando
insomma ha battuto Nadal a Wimbledon, qualcuno ha scritto che era il
prescelto di Federer, che pare lo avesse invitato ad allenarsi a casa
sua, in Svizzera, perché incuriosito dal talento del ragazzo. Sembra
sia tutto vero, viste le conferme dei diretti interessati, tuttavia
Roger ha fatto la stessa cosa anche con altre giovani promesse, da
amante del tennis qual è (di sicuro è accaduto anche con Thiem). In
generale Federer è troppo, semplicemente “troppo”, per essere
una figura di riferimento per Kyrgios. Troppo bravo, troppo perfetto,
troppo distaccato. E infatti, col passare del tempo, tra i “fab
four” è proprio Murray quello con cui Nick ha costruito il miglior
rapporto, e il motivo è abbastanza semplice: oltre a essere un
grande intenditore di tennis, oltre a essere intelligente (provate ad
ascoltarne le disamine tecniche) e umile, Andy è l'unico – attuale
- supereroe tennistico ad avere, e avere avuto, grandi, enormi
problemi caratteriali. Un tratto che lo rende decisamente più umano
di Federer, e sicuramente – agli occhi di Kyrgios – più vicino.
Il surreale, spento sguardo di Kyrgios ai saluti finali. |