Eccolo lì Nick, prende la pallina,
piega il braccio armato chinandosi verso il terreno, guarda Nadal e
dunque il cielo, l'altra mano ormai fissa alla volta celeste e la
sferetta già posta là, esattamente là dove la racchetta sta per
coglierla con inaudita violenza: non mentre sale, non mentre scende,
ma in quell'attimo eternante di stasi. D'un tratto il corpo esteso si
raccoglie incartato, la pallina già sulla riga, già oltre Rafael
Nadal. Questo avviene sul campo centrale di Wimbledon, è pomeriggio,
il sole inizia a bollire i due tennisti. Ne avranno per molto.
L'africanoide bendaggio elastico di Kyrgios nella partita contro Nadal |